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CIALDE AL GELATO E MIELE DI ALTA MONTAGNA

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Queste cialde con il gelato e miele di alta montagna sono una ricetta fresca e facile da preparare.

Ingredienti per quattro persone
per le cialde:
100 g di burro
100 g zucchero 
100 g di bianco d’uovo 

per la crema di lamponi 
100 g di lamponi 
50 g di zucchero 

per il gelato al miele 
un rosso d’uovo 
40 g di zucchero 
100 g di panna 
150 g di latte 
20 g di miele


PROCEDIMENTO

Per le cialde: frullare insieme burro, zucchero e bianco d’uovo.
Tenere un giorno in frigorifero. Su una teglia antiaderente mettere una cucchiaiata dell’impasto, schiacciarlo con le dita sottilissimo fino a formare delle cialde di 10/15 cm di diametro, ottenere otto cialde. (Se avanza il composto si può conservare in frigorifero.) Cuocere a vista in forno a 180°. Lasciare raffreddare.

Per la crema: frullare i lamponi con lo zucchero, passare il tutto in un colino per separare i semi. Tenere al fresco. 

Per il gelato: frullare i tuorli con lo zucchero e unire il miele , il latte, la panna e passare il tutto nella gelatiera. 

Disporre nei piatti in quest'ordine: crema di lamponi, una cialda, gelato al miele e un’altra cialda messa leggermente di traverso, decorare con la foglia di menta.

MERENDA SINOIRA

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MERENDA SINOIRA nota anche come "MARENDA SINOIRA"



                                                   



Ecco alcune idee  per preparare una perfetta merenda sinoira in pochi minuti da gustare con gli amici!


Ma prima vi raccontiamo da dove nasce ...

Bisogna tornare indietro nel tempo quando la giornata del contadino seguiva il ritmo delle stagioni.
Durante l'estate il lavoro nei campi si interrompeva per brevi pasti, in cui ci si riposava tra una fatica e l’altra.
Chi poteva a pranzo tornava a casa ma se il luogo di lavoro era distante allora ci si portava dietro il fagotto che conteneva il cibo per sfamarsi.
Nel pomeriggio, quando d’estate il sole era ancora alto e quando il lavoro lo richiedeva, il contadino si riposava per un po' e prima di sera (da qui nasce la merenda sinoira) si ristorava e dissetava.
Un dizionario del 1859 inseriva la merenda sinoira, facendo appello a un antico proverbio piemontese, tra San Giuseppe (fine marzo) e San Michele (fine settembre), prendendo in mezzo tutta la primavera e tutta l’estate.


San Giusep a porta la marenda ant el fassolet, San Michel a porta la marenda an ciel
(San Giuseppe porta la merenda nel fazzoletto, San Michele porta la merenda in cielo)



CROSTINI DI CREMA DI TARTUFI

INGREDIENTI

30 gr tartufi grattugiati

2 cucchiai crema di tartufi

2 filetti di acciuga

q.b.Olio EVO

1 spicchio di aglio

q.b.sale

8 fette pancarrè

Preparazione

a)Schiacciate lo spicchio d'aglio, mettetelo in padella con dell'olio e lasciatelo dorare, poi buttatelo.

b)Togliete la padella dal fuoco, unite all'olio caldo i filetti d'acciuga spezzettati, mescolate con una forchetta schiacciando leggermente e rimettete sul fuoco moderato.

c)Aggiungete i tartufi grattugiati e la crema di tartufi e lasciate cuocere a fuoco moderato per alcuni minuti. Aggiustate di sale, quindi fate dorare velocemente in poco olio caldo le fette di pane tagliate a triangolo.

d)Disponete le fette di pane in un piatto da portata caldo, spalmatele con l'impasto di tartufi e portate subito in tavolo.


CROSTINI CON BAGNA CAODA

Velocissimi da preparare ma di grande effetto!
Distribuite la bagna caoda tiepida sui crostini e guarnite con cubetti di peperoni gialli e rossi.

TAGLIERE DI FORMAGGI E SALUMI

Disponete su un tagliere in legno formaggi (TOMINI AL TARTUFO) e salumi (SALAMINI AL BAROLO), prodotti tipici piemontesi.

VERDURE

Non possono mancare le verdure per completare la vostra apericena!
Noi ti consigliamo l'ANTIPASTO LANGAROLO e i FUNGHI PORCINI TESTANERA.
Basterà disporli in piccole pirofile e degustarle con pane casereccio o grissini.

DOLCI

E per finire in bellezza, non vi resta che servire una TORTA DI NOCCIOLE senza farina accompagnata da un bicchiere di Passito Erbaluce di Caluso….ed ecco che la merenda-cena è servita!

VINI
Per accompagnare il tutto consigliamo di degustare vini tipici del Piemonte a seconda delle vostre preferenze e quelle dei vostri amici (Barolo, Nebbiolo, Ramìe).



Ti consigliamo di preparare il tutto prima delle 18, allestire la tua tavola con una tovaglia a quadrettoni usare taglieri di legno e stampare un menù con le pietanze legate a qualche proverbio o detto piemontese!


Ël vin pì bun al'è cul ch'as beiv cun ij amis. 



Il vino più buono è quello che si beve con gli amici. 












SFOGLIATINE DI MELE

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Le sfogliatine alle mele sono degli scrigni deliziosi di pasta sfoglia farciti una composta di mele al caramello e mele cotte al vino ramie .

Perfette per la colazione, la merenda o per terminare in bellezza un pranzo od una cena.



INGREDIENTI per sei sfogliatine :

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare

zucchero di canna

composta di mele e caramello

2 mele renette

1/2 bicchiere vino ramie

latte


PROCEDIMENTO

Sbucciate le mele, tagliatele a dadini e ponetele in una casseruola insieme ad un cucchiaio di zucchero di canna. Fate cuocere le mele a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto con un mestolo di legno. Cuocete per circa fino a che non si saranno disfatte, aggiungendo il vino ramie a metà cottura.

Srotolate la sfoglia sulla spianatoia e ricavatene sei rettangoli. Su ciascuno di essi spalmate della composta di mele al caramello, e sistemate la purea di mele.

Richiudete i rettangoli di pasta sfoglia su se stessi e sigillate le estremità aiutandovi con una forchetta. Incidete la superficie, facendo tre taglietti su ciascun rettangolino. Riponeteli su una teglia rivestita di carta forno, spennellate con il latte, spolverizzate con zucchero di canna e fate cuocere in forno già caldo a 180°per circa 20 minuti.

Sfornate e servite tiepide.



Ottime anche ripiene di crema gianduia, cacao e nocciole , pesche all'amaretto , crema di marroni o ciocomel .

Potete accompagnare il vostro dessert con un buon Passito di Erbaluce di Caluso.





BRIOCHES ALLA CREMA GIANDUIA

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La crema gianduia è uno dei prodotti più amati della cucina piemontese. Morbida e delicata crema di cioccolato e nocciole è ormai diventata famosa in tutto il mondo. Spesso viene spalmata semplicemente su fette di pane ma quando viene usata nei dolci li rende irraggiungibili, come in queste brioches alla crema giuanduia una ricetta tutta da provare.




Ingredienti per 4 persone:
 400 gr di farina 00
 10 gr di lievito di birra
 80 gr di zucchero
 60 gr di burro
 200 ml di latte
 1 cucchiaino di miele
 1 cucchiaino di essenza di vaniglia
 250 gr di crema gianduia Dolcepiemonte
 zucchero a velo

PROCEDIMENTO

In un pentolino far sciogliere il burro e lo zucchero in 150 ml di latte.  Lasciare intiepidire


Nel restante latte, sciogliere il lievito.
Mettere la farina in una ciotola, formando un buco al centro, versare il composto di latte e lievito ed iniziare ad impastare

Aggiungere quindi il miele e la vaniglia. Impastare fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo.

Quindi formare una sfera e lasciare lievitare per 3 ore.

Stendere con il mattarello l'impasto su una spianatoia infarinata fino a  formare un rettangolo.

Potrebbe interessarti anche questa ricetta: http://cucinapiemontese.blogspot.it/2015/10/tortine-al-mascarpone-e-crema-gianduia.html

 Ricoprire interamente con uno strato di crema gianduia.

 Arrotolare l'impasto così da ottenere un salsicciotto. Poi riporre in frigo a riposare per 30 minuti.

Con un coltello, tagliare il rotolo in 2 parti per il lungo. Intrecciare sovrapponendo delicatamente i due lembi e chiudere bene le estremità.

 Adagiare la treccia alla crema gianduia così ottenuta su una teglia ricoperta da carta forno e lasciare lievitare per altri 30 minuti.

 Spennellare con un po' di latte, infornate la treccia a 180°C in forno ventilato preriscaldato e cuocere per circa 30 minuti.

 Lasciare intiepidire, ricoprire la brioche alla crema gianduia con lo zucchero a velo e servire.

PESCHE DEL PIEMONTE AL MOSCATO

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Le pesche al Moscato sono un'altra ricetta tipica della cucina piemontese. In particolare si possono realizzare con una specialità del Piemonte come le pesche di Volpedo, località di pianura vicino ad Alessandria, in questa ricetta si abbina ad un'altra specialità piemontese come il Moscato D'Asti.

La pesca di Volpedo si sviluppò intorno al 1920 a Volpeglino, un piccolo comune del territorio, grazie a una felice intuizione del Cav. Guidobono che propose un’alternativa alla viticoltura dopo che la fillossera aveva distrutto, negli anni Venti, gran parte della viticoltura locale. Vengono raccolte quando sono il più vicino possibile alla maturazione: la permanenza prolungata sulle piante ne esalta il colore e il profumo. Nel 1999, la pesca viene inserita tra i prodotti agroalimentare Tradizionali (P.A.T.,) per il suo sapore delicato e particolare







INGREDIENTI:


1 kg di pesche
200 gr di zucchero semolato
2 bicchieri di Moscato d’Asti
scorza d'arancia
15 gr di gelatina


PREPARAZIONE DELLA RICETTA:

In una casseruola mettere la scorza d'arancia, lo zucchero e 3 bicchieri d'acqua, mettere sul fuoco e far bollire mescolando continuamente. Quando lo zucchero sarà completamente sciolto la sciare raffreddare.



Rimuovere la scorza d'arancio dallo sciroppo e versarne mezzo bicchiere in un pentolino. Unire la gelatina e lasciarla ammorbidire. Lasciare sul fuoco fino al completo scioglimento della gelatina.

Lasciare raffreddare ed unirvi lo sciroppo rimanente, aggiungere il vino Moscato.

Puoi anche leggere questa ricetta: http://cucinapiemontese.blogspot.it/2015/04/persi-pien.html


Sul fondo di uno stampo da plumcake versare uno strato di gelatina e lasciarlo indurire in frigo. Se utilizzate lo stesso procedimento in stampi singoli monodose avrete meno problemi a tagliare il dolce.

Lavare e pelare le pesche, tagliarle a fette. Foderare lo stampo co le fette di pesca e ricoprire con altra gelatina.
Rimettere in frigorifero per qualche minuto. Ripetere l'operazione formando più strati e terminando con la gelatina per proteggere la frutta e renderla lucida.

Potrebbe interessarti anche leggere: http://cucinapiemontese.blogspot.it/2013/09/pesche-agli-amaretti-e-cioccolato.html

Lasciare riposare le pesche del Piemonte al Moscato per alcune ore in frigorifero.

Sformare le pesce del Piemonte al Moscato nel piatto da portata, lasciare intiepidire a temperatura ambiente e servire accompagnando con gelato o con dello zabaione al Moscato.


TARTUFI DI CIOCCOLATO ALLA CANNELLA

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Ecco un dolce a cui è difficile resistere, i tartufi di cioccolato alla cannella sono dei buonissimi e golosi cioccolatini. I tartufi dolci sono una preparazione classica della pasticceria piemontese in questa ricetta hanno un sapore più "esotico" grazie alla cannella.



INGREDIENTI PER 6 PERSONE
- cioccolato al latte 150 gr
- cioccolato fondente 40 gr
- cacao amaro in polvere 60 gr
- panna da montare 60 ml
- stecca di cannella
-  burro 25 gr
- cannella in polvere mezzo cucchiaino

PROCEDIMENTO

Far ammorbidire il burro a temperatura ambiente grattugiare i due tipi di cioccolato al latte e fondente. Mettere la panna da montare in un pentolino con la stecca di cannella e far bollire.

Potrebbe interessarti anche questa ricetta: cioccolatini alle castagne.

Mescolare il cioccolato con la panna fino ad ottenere una crema omogenea. Unire il burro e continuare a mescolare. Mettere il composto in una ciotola con della carta da forno e far raffreddare.

Lasciare riposare la ciotola in frigo per 2 o 3 ore coprendolo con della pellicola trasparente.

Con un cucchiaio ricavare delle palline dal composto e modellarle tra le mani precedentemente inumidite. Disporre i tartufi su una teglia e lasciarle qualche minuto in frigorifero. Mescolare il cacao e la cannella in un piatto e farvi rotolare i tartufi alla cannella.

Conservare i tartufi in frigorifero per farli rassodare. Consigliamo di apprezzare questi tartufi di cioccolato alla cannella con un Passito di Erbaluce di Caluso, dolce ed avvolgente.

TORTINE AL MASCARPONE E CREMA GIANDUIA

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Le tortine al mascarpone e crema gianduia sono un trionfo di golosità tutta piemontese.



INGREDIENTI PER 20 TORTINE

- Farina 00 250 gr
- zucchero 125 gr
- latte 100 ml
- burro 100 gr
- cacao in polvere 2 cucchiai

- uova n 1
- lievito in polvere 4 gr
- bicarbonato mezzo cucchiaino
- vaniglia in polvere 1 cucchiaino 
- sale un pizzico


Per la farcitura:
- mascarpone 100 gr
- essenza di vaniglia 1 cucchiaio
- zucchero a velo


PROCEDIMENTO

Ammorbidire il burro con un tarocco o una spatola. Amalgamare il burro con lo zucchero e il sale con una frusta fino ad ottenere una crema omogenea. Unire l'uovo e continuare a sbattere fino ad amalgamarlo completamente. Setacciare la farina con il cacao, il lievito, il bicarbonato e la vaniglia ed unirli all'impasto con l'uovo e il burro.

Unire all'impasto il latte mescolando bene fino ad ottenere un composto morbido.
 Inserire il composto in una sac a poche con una bocchetta liscia e formare dei dischi di circa 4 cm di diametro su una teglia precedentemente rivestita con carta da forno. 

Cuocere le tortine in forno preriscaldato a 180° per 12 minuti

Lasciare raffreddare le tortine su una griglia e continuare il procedimento fino ad esaurimento del composto. 

Amalgamare il mascarpone con la vaniglia e stenderlo su un quarto delle tortine, stendere su un altro quarto la crema gianduia. Coprire le tortine con le restanti e spolverare con zucchero a velo.

Servite le tortine al mascarpone e crema gianduia con un'altra grande specialità piemontese il Passito di Erbaluce di Caluso

I BACI DEL PIEMONTE

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I baci del Piemonte sono una rivisitazione della ricetta dei classici baci di dama, con una forte dominante di gusto delle nocciole Piemonte. Il risultato è un dolce morbido dal gusto avvolgente,vedrete che non riuscirete più a smettere di "assaggiarli".

INGREDIENTI PER 10 BACI DEL PIEMONTE

- n 20 Brutti ma buoni. Potete prepararli voi seguendo la nostra ricetta cliccando questo link: Brutti ma buoni.
- 220 gr crema gianduia
- mezzo bicchiere di latte

PROCEDIMENTO
La preparazione dei baci del Piemonte è molto semplice, soprattutto se utilizzate i brutti ma buoni già pronti. Immergere velocemente i brutti ma buoni nel bicchiere di latte e lasciarli sgocciolare su una griglia.


Quindi spalmare un velo di crema gianduia su un biscotto e accoppiarlo con un altro formando il classico bacio.

Lasciare riposare i baci del Piemonte per almeno un paio d'ore e servire magari accompagnandoli con un bicchiere di vino Passito di Erbaluce di Caluso.

PERSI PIEN

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I persi pien sono un'altra ricetta tipica piemontese che mi preparava la mia nonna. Uno di quei sapori che mi riporta indietro nel tempo ai pomeriggi passati a giocare sotto il sole e alle merende fatte con i persi pien fatte da mia nonna. Il profumo del cioccolato e degli amaretti insieme al profumo delle pesche.



Ingredienti:

• 80 gr amaretti
• 30 gr di burro
• 10 gr di cacao in polvere
• 70 gr di cioccolato fondente
• 6 pesche gialle mature e sode
• 1-2 cucchiai di rum
• 2 tuorli d'uovo
• 60 gr di zucchero
PROCEDIMENTO

Lavare le pesche, asciugarle e dividerle a metà, rimuovere il nocciolo aiutandosi con un coltello.

Con l’aiuto di un cucchiaino, scavare leggermente le pesche tutto intorno a dove c'era il nocciolo, mettere la polpa ricavata in una ciotola. 

Schiacciare la polpa delle pesche. 

Sbriciolare gli amaretti e montare i tuorli d'uovo con lo zucchero. 

Versare l'impasto in una ciotola e mescolando, aggiungere la polvere di amaretti, il cacao amaro, il cioccolato tritato, la polpa di pesca e il rum. 

Riempire il buco nelle mezze pesche con il composto di amaretti e cioccolato e adagiarle, una vicina all’altra, in una teglia imburrata (o foderata con la carta da forno).

 Cospargere le pesche con dei fiocchi di burro e infornarle nel forno già caldo a 180° per circa 40-45 minuti.

Servire i persi pien freddi, se proprio volete esagerare potete abbinarle con uno zabaione al Marsala oppure accompagnarle con un vino Passito Alladium di Erbaluce di Caluso Dolcepiemonte.

SEMIFREDDO ALLE NOCCIOLE PIEMONTE

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Il semifreddo alle nocciole Piemonte è un dolce goloso, preparato con ingredienti tipici piemontesi come le nocciole e lo zabaione.


                                                           


INGREDIENTI PER 10 PERSONE


Panna fresca 500 g
nocciole tostate 100 g
cioccolato fondente 80 g

Per lo zabaione 100 g di zabaione al Marsala Dolcepiemonte


Oppure per preparare lo zabaione potete seguire la nostra ricetta a questo link: http://cucinapiemontese.blogspot.it/2008/03/zabaione.html 


                                                 

PROCEDIMENTO

Preparare lo zabaione usando la nostra ricetta di cucina piemontese http://cucinapiemontese.blogspot.it/2008/03/zabaione.html .

Montare la panna e unirla allo zabaione già freddo.

Tagliare il cioccolato a piccoli pezzetti.

Foderare uno stampo da plum-cake con la pellicola trasparente e inizia a comporre gli strati: prima le nocciole tritate poi il cioccolato poi la crema fino ad esaurire tutti gli ingredienti (cercare di ottenere almeno tre strati per ogni ingrediente.

Mettere il semifreddo alle nocciole in freezer per almeno sei ore. In un piccolo pentolino a fuoco basso unire l'acqua con il cacao e mescolare, unire piano lo zucchero.
Lasciare sul fuoco per circa 10 minuti fino ad ottenere una crema densa.

Riporre la salsa al cacao in frigorifero.

Sformare il semifreddo alle nocciole con l'aiuto della pellicola e servire tagliato a fette e guarnito con la crema al cioccolato.

Con l'aiuto dello zabaione al Marsala di Dolcepiemonte la preparazione del semifreddo alle nocciole diventa molto più veloce.

LA FOCACCIA DI SUSA

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La tradizione di cucinare la focaccia è antichissima, i popoli che abitavano l'arco alpino occidentale fino alle coste della Liguria (i Liguri) la preparano da tempo immemorabile, prima ancora della loro sottomissione all'impero Romano. Stiamo quindi parlando del IV o V secolo a.c.



Le ricette delle focacce dolci sono molto diffuse in Piemonte soprattutto nell'alessandrino mentre nella zona di Susa le prime tracce di questa ricetta risalgono alla fine del 1800.
Il ritrovamento di una ricetta manoscritta da un panettiere del luogo risale infatti al 1870 ed è da poco diventata un "prodotto agroalimentare tipico" della Provincia di Torino.

In Val di Susa sono molte le varianti alla ricetta tradizionale e ogni fornaio la decora con disegni personali e caratteristici.

INGREDIENTI:

farina tipo 0 500 gr
Burro 50 gr
uova n 2
zucchero 30 gr
lievito di birra 20 gr
sale

PROCEDIMENTO

Dividere i tuorli dagli albumi mettendoli in due ciotole diverse.
Aggiungere lo zucchero ai tuorli e sbattere con una forchetta finchè non saranno chiari e spumosi.

Aggiungere un pizzico di sale agli albumi e montarli a neve ben ferma. Sciogliere il lievito di birra in una tazzina di acqua tiepida.

Far ammorbidire il burro a temperatura ambiente.

Disporre a corona la farina sulla tavola e versare al centro il lievito sciolto nell'acqua e mescolare aggiungendo poca farina per volta, il burro ammorbidito, i tuorli sbattuti e in fine gli albumi montati a neve.

Impastare bene aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo facendo attenzione a non sciogliere il burro.

Con la pasta formare delle palle della grandezza approssimativa di una mela, disporle su una tavola di legno a temperatura ambiente.  Infarinarle leggermente e coprirle con un canovaccio. Lasciar lievitare per 2 ore circa.

Dopo il tempo della lievitazione appiattire le palle di pasta formando dei cerchi dello spessore di circa 1 centimetro e mezzo e lasciare riposare ancora per un ora. Quindi spostare le focacce su una teglia da forno spolverare con lo zucchero semolato.

Premere la superficie della focacce con la punta delle dita formando le classiche fossette per evitare che durante la cottura si formino delle bolle.

Cuocere in forno già caldo a 200 °C. Sfornare quando la superficie avrà un bel colore dorato e lo zucchero sara caramellato.

Le antiche ricette della focaccia di Susa utilizzavano il miele al posto dello zucchero che ovviamente non era disponibile. Provate a ripercorrere la tradizione: Scaldare il miele a bagnomaria, quindi pennellarlo sulla superficie della focaccia.

Le ricette tipiche della cucina piemontese, la storia e le tradizioni le trovate su http://cucinapiemontese.blogspot.it/

POLENTA DOUSA

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La polenta dousa o polenta dolce è una delle ricette più tipiche del Piemonte e viene preparata in quasi tutta la regione perchè è un ingrediente fondamentale del fritto misto alla piemontese.
polenta dousa

In questa ricetta però ho messo la versione della polenta dousa che si prepara nelle valli valdesi che ha una storia un po' particolare legata all'utilizzo del grano saraceno al posto della classica farina di mais.


grano saraceno "granet"


Un editto reale, in vigore fino all'ottocento, impediva ai valdesi di scendere a valle per commerciare i loro prodotti con i cattolici. Questa limitazione ha impedito alle popolazioni valdesi di scoprire e utilizzare il mais fino alla caduta dell'editto. Facendo di necessità virtù i valdesi coltivavano il grano saraceno che viene chiamato "granet" con cui preparavano minestre e zuppe e polente.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE

acqua 1 lt
farina di grano saraceno (il "granet") 300 gr
farina bianca 80 gr
uova n 3
cucchiai di zucchero 4
miele 4 cucchiai
gherigli di noce 40 gr
olio per friggere
sale

PROCEDIMENTO

Portare ad ebollizione l'acqua salata, far cadere a pioggia la farina di grano saraceno e la farina bianca mescolando con una frusta per sciogliere i grumi. dopo 5 minuti di cottura sostituire la frusta con un cucchiaio di legno e continuare a mescolare la polenta. Cuocere per 40 minuti.

Raffreddare la polenta dousa, versarla in un contenitore capiente quindi romperla e mescolarla con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi.
Aggiungere 2 cucchiai di zucchero , 2 cucchiai di miele, i gerigli di noci tritati, le uova e mescolare bene.

In una padella scaldare l'olio per friggere, prelevare un po' di polenta dusa con un cucchiaio e formare delle palline con un secondo cucchiaio, buttarle nell'olio caldo e friggerle finchè non saranno ben dorate.

Scolare bene la polenta dousa e lasciarle asciugare su un pezzo di carta assorbente. Passare le palline di polenta dusa nello zucchero e nel miele rimanenti e servitela ben calda.

La stessa ricetta può essere preparata con la farina di mais come è tradizione nel resto del Piemonte.

Su questo blog cucinapiemontese.blogspot.it cerchiamo di diffondere le ricette della tradizione nella convinzione che in questo modo si diffonda la cultura gastronomica che è vera cultura. Tornate spesso a trovarci per scoprire sempre nuove ricette e curiosità storiche sulla cucina piemontese.

BALOTE DI SEIRASS

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Le balote di seirass sono uno dei piatti tipici della cucina piemontese originari delle valli Chisone e Pellice in provincia di Torino. Sono delle polpettine dolci fatte con il Seirass, una ricotta stagionata molto saporita che viene conservata nel fieno che le conferisce un sapore del tutto particolare.



INGREDIENTI:
- 600 gr Seirass
- 150 gr farina bianca
- 100 gr zucchero semolato
- 1 uovo + 3 tuorli
- 150 gr Biscotti savoiardi Dolcepiemonte
- cannella
- olio per friggere

PREPARAZIONE

Mettere il seirass in un contenitore capace, lavorarlo con una forchetta fino a ottenere un composto liscio ed omogeneo. Unire lo zucchero , la farina un pizzico di cannella e 3 tuorli d'uovo. Mescolare bene il tutto e lasciare riposare al fresco per circa 2 ore.

In 3 piatti fondi disporre rispettivamente: i savoiardi ben sbricciolati, della farina e nel terzo l'uovo intero precedentemente sbattuto con una forchetta.

Con l'impasto di seirass formate delle palline grandi come una noce, le "balote" appunto. passatele prima nella farina, poi nell'uovo e quindi nei savoiardi. disponete le balote in un vassoio fino a quando non avrete terminato tutto l'impasto. Mettere le balote di seirass in frigo per almeno 30 minuti.

Scaldare una padella con abbondante olio, quindi cuocere le balote di seirass un po' alla volta avendo cura di rigirarle spesso per ottenere una doratura costante.
Scolare le balote di seirass man mano che si cuociono e disporle su della carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.

In un vassoio stendete un po' di zucchero e farvi rotolare le balote di seirass ancora calde. Servirle ben calde Con accompagnandole con un vino Passito di Erbaluce di Caluso Alladium per completare un abbinamento tutto piemontese.

Su questo blog cucinapiemontese.blogspot.it cerchiamo di diffondere le ricette della tradizione nella convinzione che in questo modo si diffonda la cultura gastronomica che è vera cultura. Tornate spesso a trovarci per scoprire sempre nuove ricette e curiosità storiche sulla cucina piemontese.

SFOGLIATA ALLE PESCHE CON GLI AMARETTI

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Una ricetta originale che abbina due prodotti tipici piemontesi come il seirass, una ricotta stagionata (trovate la scheda qui http://prodottidelpiemonte.blogspot.it/2008/04/seirass-del-fen.html) e le pesche all'amaretto. 


INGREDIENTI PER 6 PERSONE
250 gr di pasta sfoglia
400 grammi di seirass piemontese o ricotta vaccina
1 barattolo di pesche all'amaretto Dolcepiemonte
170 grammi di cioccolato fondente
50 grammi di zucchero semolato
2 uova grandi
1 pizzico di sale fino



PROCEDIMENTO:

Scaldare il forno a 220°C.

Passare il seirass o la ricotta in un setaccio aiutandosi con una spatola poi lavorarlo con una forchetta assieme allo zucchero semolato fino ad ottenere un composto molto liscio.

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria, farlo intiepidire e unirlo poco alla volta al seirass mescolando bene.
Aggiungere le pesche all'amaretto Dolcepiemonte, il sale e le uova intere. Mescolare bene il tutto.

Foderare una teglia a bordo basso di diametro 22 cm con un foglio di carta da forno. Stendervi il disco di pasta sfoglia lasciandone fuoriuscire dai bordi della teglia circa 6 cm. Forare la pasta con una forchetta.Versare il composto a base di seirass e pesche all'amaretto Dolcepiemonte e distribuirlo uniformemente.

Piegare i bordi della pasta verso l'interno.

Cuocere in forno a 220°C per 30 minuti.  Sfornare e lasciare raffreddare bene prima di servire.

TORTA DI RISO CON MELE AL CARAMELLO

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Una ricetta tipica piemontese che unisce il riso coltivato fin da tempi antichi nel vercellese e le mele. Una torta buonissima e dal sapore d'altri tempi.


INGREDIENTI

Riso 200gr
latte 1 lt
zucchero 200gr
Composta di Mele al Caramello di Dolcepiemonte 1 barattolo
amaretti 50 gr.
burro ammorbidito 40 gr
uova n 2
tuorli n 2
zucchero a velo
cannella

Procedimento

Far bollire il latte con 100 gr. di zucchero, la cannella e un pizzico di sale. Unire il riso e lasciarlo cuocere a fiamma bassa fin quando non si sarà assorbito tutto il latte.

Togliere il riso dal fuoco travasarlo in una terrina a raffreddare.

Unire gli amaretti sbriciolati, le uova, i tuorli e mescolare.

Far caramellare lo zucchero rimasto in un pentolino con acqua e qualche goccia di limone finchè non avrà un bel colore ambrato e versare il caramello in una teglia da forno rotonda di 25 cm di diametro. Versarvi sopra il composto di riso e latte e ricoprirlo con la composta di mele al caramello.

Cuocere la torta di riso con mele al caramello in forno caldo a 180° per circa 40 min.

Lasciarla raffreddare e ricoprirla con zucchero a velo.

PESCHE AGLI AMARETTI E CIOCCOLATO

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Settembre è il mese dei rientri dalle ferie, non so per voi ma per me è il mese più faticoso. Come sono state le vostre vacanze? Siete stati in Piemonte?

Dopo la pausa estiva eccomi con nuove ricette e curiosità della cucina piemontese tradizionale.

Le pesche agli amaretti e cioccolato non sono da confondere con i "persi pien" ovvero le pesche ripiene. Sono un dolce estivo molto gustoso.

Il loro sapore mi riporta indietro alle estati passate in campagna dai nonni. Mia nonna preparava le pesche agli amaretti e cioccolato con le pesche della vigna, piccole e meno dolci delle altre, ma con questa ricetta le pesche rinascevano con un sapore straordinario.


Le pesche agli amaretti e cioccolato è anche un modo per utilizzare la frutta troppo matura che altrimenti sarebbe destinata a marcire.


INGREDIENTI PER 4 PERSONE

PESCHE 1 KG
ZUCCHERO 150 GR
AMARETTI 80 GR
CACAO IN POLVERE 100 GR

PROCEDIMENTO:
Pulire e pelare le pesche, tagliarle a pezzi e metterle in una pentola.



Mettere sul fuoco e lasciare cuocere per 2\3 minuti, nel frattempo rompere gli amaretti, aggiungerli alle pesche insieme al cacao e continuare la cottura per circa 5 minuti.

Lasciare raffreddare.

Se invece non avete le pesche o non avete voglia di prepararle potete trovare le pesche agli amaretti e cioccolato sul sito di Dolcepiemonte seguendo questo link: - Pesche all'amaretto -  e farvele spedire direttamente a casa vostra.

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TORTA DI ARIGNANO

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La torta di Arignano è una torta di mele casalinga, di origine molto antica, che solitamente veniva preparata per la festa del paese, l'ultima domenica di settembre, infatti viene anche chiamata in piemontese "torta ed pum d'la festa d'Arignan".

Arignano è un paese in provincia di Torino situato sulle colline che da Chieri portano all'Astigiano.



La torta di mele di Arignano è un "prodotto agroalimentare tradizionale" (PAT) che utilizza varietà di mele e pere autoctone e viene cotta nella "sietta" una tortiera di terracotta all'interno di un forno a legna.

Vi assicuro che la torta di Arignano è assolutamente da provare anche se, come me, non userete le originali mele di Arignano è un ottimo e gustoso esempio di cucina piemontese.

Ingredienti per 4 persone:

1 kg tra mele rosse di Arignano bisognerebbe utilizzare la varietà locale chiamata Pom d'la turta e pere Martin Sec
100 gr zucchero di canna
1 uovo
150 gr amaretti sbricciolati
80 gr cacao amaro in polvere
100 gr nocciole tostate e tritate
1 cucchiaio marsala
burro per la "sietta"
scorza limone grattugiata

PROCEDIMENTO:

Sbucciare le mele e le pere e tagliarle a pezzetti, metterle in una padella antiaderente, aggiungere lo zucchero, il marsala e cuocere a fuoco medio finché non diventerà una purea.

Conviene mescolare spesso per non farle attaccare alla pentola e farle disfare più in fretta.



Quando la purea di mele sarà fredda metterla in un contenitore e aggiungere le nocciole, l'uovo, il cacao amaro, il limone grattugiato, unire gli amaretti sbriciolati (vanno meglio se tritati grossolanamente)

Imburrare la "sietta" il tradizionale contenitore di terracotta oppure in una tortiera , versavi l'impasto e infornare a 180/200 gradi per circa un’ora.



Essendo una torta senza farina ne lievito devono cuocere solo le uova,  la cottura serve più che altro a farla asciugare e a creare una leggera crosticina in superficie mentre il centro deve risultare morbido e fregrante.

Provate la torta di Arignano con un Passito di Erbaluce 100% piemontese, lo trovate seguendo questo link http://www.dolcepiemonte.com/it/vini-piemontesi/45-passito-erbaluce-di-caluso-doc-alladium.html

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TORTA GIANDUIA

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La pasticceria e soprattutto la lavorazione del cioccolato è una delle tante eccellenze della cucina piemontese. Il matrimonio tra il cioccolato e le nocciole danno vita alla crema gianduia o, come in questo caso alla torta Gianduia.



Il nome Gianduia deriva dalla maschera tipica di Torino "Giandoia" o "Gian d'la doia" ed è diventato uno dei simboli della cucina piemontese con la crema gianduia e con i famosi cioccolatini gianduiotti.

INGREDIENTI PER 6 PERSONE

CIOCCOLATO FONDENTE 120 GR
CREMA GIANDUIA 100 GR
GIANDUIOTTI N 6
NOCCIOLE TOSTATE 30 GR
PANNA DA MONTARE 30 GR
BURRO 40 GR
UOVA N 3
ZUCCHERO 120 GR
FARINA BIANCA 30 GR
FECOLA DI PATATE 40 GR
BICCHIERE DI RHUM
CONFETTURA DI ALBICOCCHE 60 GR

PROCEDIMENTO:
Sciocliere a bagnomaria in un pentolino 30 gr di cioccolato fondente quindi unire il burro e le nocciole pestate.
Lasciare in caldo mescolando di tanto in tanto per evitare che si rapprenda la superficie.

Separare i tuorli dagli albumi. Montare gli albumi a neve ben ferma, sbattere invece i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Amalgamare insieme i tuorli ,gli albumi, il cioccolato fuso, quindi amalgamare molto lentamente la farina e la fecola di patate versandole a pioggia.

Imburrare e infarinare una teglia del diametro di 22 cm. versarvi il composto della torta Gianduia e cuocere in forno a 175°C per 40 minuti c.a., quindi togliere dal forno e lasciare raffreddare.

Mentre la torta Gianduia raffredda unire in un pentolino la panna con i 90 gr rimasti di cioccolato fondente e sciogliere a fuoco lento finché il composto no inizia a bollire leggermente, quindi togliere dal fuoco e far raffreddare.

Con un lungo coltello tagliare orizzontalmente la torta Gianduia in 3 dischi e inzupparli con il Rhum (oppure preparare una bagna con Rhum, acqua e zucchero per rendere meno alcolico il tutto).
In un vassoio da portata disporre lo strato inferiore della torta Gianduia e ricoprirlo con il cioccolato fuso con la panna. Ricoprirlo con il secondo strato di torta e ricoprirlo questa volta con la confettura di albicocche.
Sovrapporre quindi il terzo disco e ricoprire l'intera superficie con la crema Gianduia e guarnire la torta Gianduia con i cioccolatini Gianduiotti.

Se volete provare una gustosa variante potete provare la nostra torta Gianduiotta che non ha la marmellata di albicocche per esaltare ancora di più il sapore del cioccolato e delle nocciole, la trovate sul nostro sito www.dolcepiemonte.com, penseremo noi a spedirla direttamente a casa vostra.

Sul nostro blog http://cucinapiemontese.blogspot.it scoprite le migliori ricette tipiche della tradizione piemontese.

CIOCCOLATINI ALLE CASTAGNE (TARTUFI)

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Le castagne sono un frutto molto utilizzato nella cucina piemontese. Anche in passato venivano impiegate moltissimo visto la loro economicità. Ma questa ricetta dei cioccolatini di castagna esalta il sapore tipico di questo frutto dei boschi.


INGREDIENTI:

20 castagne
50 gr zucchero
100 gr nocciole tritate
una noce di burro
un po' di latte
cacao in polvere

Lessare le castagne, scolarle e pelarle. Passarle al passaverdura.
In un pentolino mettere le castagne schiacciate, il burro, lo zucchero e aggiungete le nocciole tritate. Mettere sul fuoco lento e amalgamare il tutto finché non si otterrà un composto abbastanza denso.

Togliere il composto dal fuoco e lasciare raffreddare. Formare delle palline e farle passare nel cacao in polvere.

Come vedete i cioccolatini alle castagne sono molto semplici da fare ma vedrete che avranno un successo assicurato.

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TORTA DELLA VALLERA

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Caraglio è un comune piemontese in provincia di Cuneo. In una sua frazione, chiamata Vallera si produce l'omonima torta seguendo una ricetta che ha almeno 200 anni.
Come spesso succede la tradizione orale della cucina tradizionale piemontese porta a modificare le ricette originali e storiche aggiungendo molti ingredienti nuovi. Ma in questo piccolo comune della provincia Granda è stato portato avanti un progetto di ricerca che ha visto la collaborazione di diverse istituzioni locali e ha portato a riscoprire la torta della Vallera originaria.
Questa ricerca della ricetta tradizionale ha dato vita alla tutela della denominazione comunale.
La semplicità degli ingredienti unita all'abbinamento di dolce e amaro delle mandorle fa di questa ricetta della cucina piemontese una vera eccellenza.

INGREDIENTI

farina 300 gr
zucchero 200 gr
burro 200 gr
tuorli n 2
mandorle amare 75 gr
mandorle dolci 75 gr
scorza di limone grattugiata

PROCEDIMENTO
Tagliare il burro a cubetti e passarlo con una spatola per ammorbidirlo.
Disporre la farina a corona. Grattugiare la scorza di limone ai lati. Nel centro mettere i tuorli, aggiungere lo zucchero ai tuorli, le mandorle tagliate finemente e il burro ammorbidito.
Aggiungere le mandorle e impastare bene fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Tirare la pasta con un mattarello e disporre in una teglia precedentemente imburrata e infarinata. Cuocere in forno a 190°C per 20 minuti circa.

Vi consiglio di gustare la torta della Vallera con una crema zabaione al moscato magari tiepida.

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