Quando si parla del "ris an cagnon", come viene denominato localmente il riso in cagnone, si intende in realtà un risotto dalle tante varianti e di grande diffusione da rendere veramente difficile individuarne l'origine. Sembra che questa ricetta provenga dalla valle del Cervo, dove costituiva un tempo il piatto tipico del pranzo nuziale ma si può attribuire la paternità della ricetta al Biellese in generale.
Gli allevatori, che portavano il bestiame a pascolare, affrontavano temperature rigide, pertando era necessario un pasto ipercalorico ricavato da materie prime povere e tipiche del territorio: riso, formaggio e burro.
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
-Riso Carnaroli 500 gr.
-Fontina o toma di Maccagno 150gr.
-Burro 80 gr.
-2 cucchiai grappa bianca (facoltativa)
-Sale e pepe
PROCEDIMENTO
Far lessare il riso in abbondante acqua salata; nel frattempo, in un pentolino si farà fondere e letteralmente “abbrustolire” il burro, lasciato cioè soffriggere fino al momento in cui assume il classico colore marrone.
Una volta pronto e scolato il riso, trasferirlo, ancora ben caldo, in una ciotola (possibilmente scaldata in precedenza) e aggiungere subito il formaggio precedentemente sminuzzato.
Mescolare il tutto vigorosamente finché il formaggio non si sarà completamente fuso e si sarà ottenuto un composto cremoso e omogeneo. A questo punto aggiungere anche il burro fuso annerito ancora ben caldo e mescolare.
Il riso Carnaroli è la varietà più prestigiosa di riso coltivata in Italia.
Su Dolcepiemonte puoi trovare il riso Carnaroli ,coltivato a Vercelli dall'azienda agricola Principato di Lucedio, in cinquecento ettari all’interno di un Parco Regionale.
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