BAGNA CAODA

La bagna caoda o bagna calda è forse la ricetta più famosa della cucina piemontese. E' un piatto tipicamente conviviale in cui i commensali si dividono le verdure che stanno nel centro del tavolo e le intingono nella salsa, riscaldata dagli appositi fornelletti.



INGREDIENTI PER 6 PERSONE:

400 gr olio
150 gr acciughe sotto sale
6 spicchi aglio
latte q.b.
panna q.b.


PROCEDIMENTO:


Pulire le acciuge dal sale deliscarle. Pulire l'aglio e metterlo a bollire in un pentolino con il latte.

Quando l'aglio sarà cotto buttare il latte,- questa operazione consente di alleggerire il sapore della bagna caoda -, aggiungere le acciughe e cuocere ancora leggermente il tutto.

Dopo pochi minuti passare con il mulinex e aggiungere, con il fornello al minimo, l'olio e la panna quanto basta a far diventare cremosa la salsa.

La Bagna Cauda deve essere servita calda in tavola possibilmente con gli appositi  fornelletti per bagna caoda, insieme alle verdure precedentemente nettate e cotte.

Esempi di verdure ce possono essere servite con questa salsa sono:


- Il tradizionale cardo
- le patate lesse
- le cipolle cotte
- i toupinambour
- il sedano
- il peperone di Carmagnola
- il Porro di Cervere
- ecc...

La ricetta che presento qui è una variante leggermente più leggera, l'originale bagna caoda prevede di tritare l'aglio a crudo e poi cuocerlo insieme alle acciughe, condendoli poi con l'olio, senza l'aggiunta della panna e del latte.
La bagna caoda era un piatto povero che veniva consumato nelle cascine piemontesi con le verdure di casa. Il giorno dopo per utilizzare la salsa avanzata si usava amalgamarla con l'uovo e fare una specie di frittata.
Se volete provare una bagna caoda unica preparata con la ricetta tradizionale con solo 3 ingredienti aglio, olio e acciughe provate la bagna caoda di Dolcepiemonte seguendo questo link: bagna caoda Dolcepiemonte.

30 commenti:

  1. quando è nata la bagna caoda l'olio d'oliva era sconosciuto al popolo.Pertanto l'aglio sminuzzato si faceva morire nel burro e poi si aggiungevano gli olii poveri quali mais od altri.Il latte veniva e viene usato nella ricetta "per gli anziani" ove nel sugo della della bagna caoda si fa cuocere il gobbo a tocchi con un po' d'acqua rimestando fino a rendere il cardo borbido e tenero peri denti dei vecchi, molti per attenuare la robustezza dell'aglio aggiungono verso la fine cottura un pò di latte o panna. Saluti Nanni

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    1. non conosco la ricetta

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    2. Mah, veramente si usava l olio di noci...oggi piu difficile da trovare e logicamente ad altri prezzi :-)

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    3. non sono molto d'accordo sulla panna e sulla bollitura del latte, se si cuoce piano piano, accendi e spegni accendi e spegni, l'aglio risulterà digeribile lo stesso, basta togliere il germoglio, sull'olio di noci sono d'accordo, una volta si faceva con quello, adesso, volendo insieme all'aglio si può mettere qualche gheriglio di noci, e poi, spegni, accendi,spegni accendi, gnam gnam :)

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  2. buona la bagna caoda. certo non è il massimo per i rapporti interpersonali. qualcuno mi ha consigliato di mangiare una foglia di basilico per diminuire gli effetti dell'aglio.
    ciao
    paolo

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  3. Diffondiamo la bagna caoda nel mondo!!!! W il Piemonte

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    1. io domani la faccio e la condivido con i miei ospiti....io vivo in Cina!....w il Piemonte!

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    2. grande! non so come si dice in cinese ma in piemontese sicuramente bon aptit!
      E fammi sapere se è piaciuta ai cinesi.
      ciao
      Fabrizio

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  4. L'olio era "sconosciuto" (troppo caro per dei poveri contadini) nelle zone alpine del Piemonte. Non dimentichiamo che la bagna caoda era un piatto che si cucinava con tutto quello che c'era in casa e nell'orto. si comperavano solo le acciughe. Da qui l'uso della panna per la bagna cauda "alpina".
    Ma in pianura in passato si coltivava l'ulivo. San Marzano Oliveto (At) la dice lunga sul suo nome. Ecco allora che in quei luoghi si sostituiva la panna con l'olio.

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  5. Scusate ma 6 spicchi d'aglio mi sembrano insufficienti per una vera bagna cauda, ho sempre saputo che si usa una testa d'aglio ogni due persone e molto meno olio, ed è così che uso fare. Inoltre i miei vecchi dicevano che anticamente veniva usato l'olio di noce, trovo che sarebbe interessante trovarlo e provarlo.

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    1. X 6 persone useresti 3 teste d'aglio e quante acciughe?

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    2. ...io personalmente metto 1 testa d'aglio a persona e due o tre alici poca panna e poco olio...insomma una vellutata di bagna caoda..e se avanza nel foiot metto una fetta di filetto di manzo...una leccornia..

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  6. Gianna hai ragione, come ho scritto nelle note finali questa è una versione di bagna caoda molto alleggerita per i palati del 2011. Certo nelle cascine di fine ottocento non si usava ne panna ne latte e molto più aglio. Ma ai giorni nostri la ricetta originale temo che dopo un paio di assaggi difficilmente si potrebbe finire.
    ciao

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  7. il modo migliore per gustare la bagna cauda tra amici è quello di mettere il tegame sul fornello al centro del tavolo in modo che tutti intingano le verdure insieme. quasi alla fine mettere un uovo a testa nella bagna e aspettare che cuocia è una vera leccornia. un piccolo trucco per coloro a cui "rinviene l'aglio" a fine cottura un bicchierino di cognac nella bagna. BUON APPETITO

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  8. Nelle zone alpine l'olio d'oliva era praticamente sconosciuto. Veniva, invece, usato quello di noce. Un mio collega conserva gelosamente un vecchissimo torchio che, dice, veniva usato dal suo bisnonno per torchiare le noci.

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    1. verissimo, qualcuno infatti mette dei gherigli di noci nella bagna caoda (anche se non è lo stesso risultato)
      ciao

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  9. Niente panna per carità :)) più aglio e non possono mancare i carciofi!

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  10. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  11. Nella ricetta originale non si parla di latte, nè di panna.

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  12. Finalmente qualcuno che parla di vera bagna caoda :) ho giusto avuto una discussione ieri con una persona che insisteva nel dire che non sapevo la ricetta perchè sostenevo che non si usano ne latte ne panna. Purtroppo quasi tutti i siti riportano la ricetta con il latte :(

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  13. la ricetta è quella ""moderna", è vero una volta non si usava nè latte nè panna

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  14. concordo sull'olio di noci, ma visto il costo, mi accontento di versarci qualche gheriglio di noci, niente aglio bollito,basta togliere il germoglio, e poi accendi e spegni a fuoco basso, finche tutto nn è ben sciolto, la panna? Solo sul gelato grazie :)

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  15. A me i vecchi mi dicevano che nella bagna cauda
    non si diliscavano le acciughe, non si buttava nulla. Io trito tutte le acciughe non le dilisco.

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  16. Se volete l'olio di noci un mio collega lo produce in casa, fatemi sapere e vi faccio avere il suo nominativo.

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  17. All'anonimo che ha il collega che produce olio di noci voglio chiedere se puo' fornirmi l'indirizzo (anche al limite tramite mail robertout@tiscali.it)

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  18. Questa ricetta non ha nulla a che vedere con la bagna cauda, è più una roba da tipi antropologici come "4 Salti in Padella", pilates, power yoga eccetera.
    Panna, latte, via il germoglio, accendi e spegni???
    La bagna cauda ti fa puzzare di aglio per due giorni, se non reggi lascia stare, mangia un hamburger o del sushi.
    Saluti.
    Massimo.

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    1. Ciao Massimo mi sa che non hai letto il post fino alla fine dove dico che:

      "La ricetta che presento qui è una variante leggermente più leggera, l'originale bagna caoda prevede di tritare l'aglio a crudo e poi cuocerlo insieme alle acciughe, condendoli poi con l'olio, senza l'aggiunta della panna e del latte."

      Pensa che in passato alla corte dei Savoia alle madamin veniva servita una "bagna caoda" fatta con i tupinabour invece che con l'aglio perchè non gli puzzasse l'alito, de gustibus!
      ciao

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  19. ho scoperto da poco la cucina piemontese e devo dire che mi piace un sacco! Su questo blog troverò sicuramente tante idee perciò mi unisco ai lettori!!! Grazie a presto marina

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  20. In realtà la bagna càuda si faceva con il burro dove c'erano allevamenti di bestiame, come nel cuneese, e con l'olio (di noci o di nocciole o di oliva) nelle zone dove c'erano le coltivazioni di noci o noccioli e anche di ulivi(fino alle grandi gelate dell'800) di ulivi, come nelle Langhe e nel Roero.

    Bollire l'aglio più volte (lo si porta a bollore, si lascia raffreddare, si butta il latte, se ne mette di nuovo, si riporta a bollore eccetera finché l'aglio non diventa morbido) serve a ridurre l'odore di aglio nell'alito, ma appunto è una invenzione "cittadina", la ricetta rustica era, per ogni persona: una testa d'aglio, un etto di acciughe, un etto di olio... e per due giorni non andare a ballare. :-D

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